Sabato 9 giugno abbiamo avuto il piacere di ospitare l’esperto di cucina paleolitica Nick Massie con gli amici della palestra Crossfit di Civitanova per una lezione dimostrativa. Protagonisti un chili di tacchino con zucca, peperoni e spezie e una lasagna al ragù in cui la sfoglia era realizzata con sottili fette di zucca: questa disciplina culinaria, infatti, non prevede l’uso di carboidrati, zuccheri e grassi e proprio per questo si definisce “paleolitica” (i nostri progenitori, infatti, si nutrivano esclusivamente di vegetali e carni). Un esperienza molto stimolante, seguita con interesse anche da chef Andrea e da due giovanissimi aspiranti cuochi o, forse, “paleo chef”....

[vc_row row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css_animation=""][vc_column][vc_column_text]Due quaglie, 10 grammi di tartufo nero dei Sibillini, 1 gambo di sedano, 1 cipolla, 1 carota,  1 spicchio d’aglio, 1 scalogno, un mazzetto di odori  (alloro,salvia,rosmarino,) olio evo, sale e pepe, 300/320 grammi di chitarrine.   Disossate le quaglie per ricavarne la carne avendo cura di lasciare la pelle intera e tenendo da parte le coscette. Tritate il sedano, la cipolla e la carota. Preparate un fondo facendo rosolare le ossa con poco olio e gli odori tritati, salare e pepare e sfumate con un goccio di vino. Coprire con acqua fredda e far sobbollire per un’oretta eliminando le impurità che vengono in superficie. Intanto tritate al coltello la polpa delle quaglie e uno scalogno. In un tegame soffriggete uno spicchio d’aglio in camicia e lo scalogno tritato con olio evo, unite la carne tritata e il mazzetto di odori e fate rosolare. Bagnate con un goccio di vino e, quando è evaporato,  unite il fondo filtrato. Regolate di sale e pepe e fate cuocere a fuoco basso per circa mezz’ora. Nel frattempo coprite il fondo di una teglia con carta da forno,  disponetevi  la pelle e le coscette, salate leggermente e infornate a 180° per circa 15 minuti o fin quando saranno ben croccanti, poi tagliate la pelle a listarelle. Cuocete le chitarrine in abbondante acqua salata, scolatele e fatele saltare in padella con il ragù e il tartufo a scaglie. Impiattate decorando con le coscette croccanti, la pelle a listarelle e qualche scaglia di tartufo Buon Appetito![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]...

[vc_row row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css_animation=""][vc_column][vc_column_text]250 gr di tagliatelle “Pasta di Aldo”, 300 gr di mazzancolle fresche, 2 carciofi tagliati a spicchi, n. 12 pomodorini pachino, 1 bicchiere di vino bianco, 1 ciuffetto di prezzemolo tritato, 1 scalogno, olio evo, sale e zucchero.   Per prima cosa preparate i pomodorini confit: tagliate a metà i pachino, conditeli con un pizzico di sale e di zucchero e metteteli in forno a 90° per circa due ore. Sgusciate le mazzancolle lasciandone 4 intere, sbollentate i carciofi in acqua leggermente salata mantenendoli croccanti. Tritate finemente lo scalogno e fatelo appassire in padella con un po’ d’olio, aggiungete le mazzancolle, bagnate con il vino bianco, fate evaporare ed unite i carciofi. Aggiustate di sale e pepe e unite il prezzemolo tritato. Lessate le tagliatelle al dente, scolatele e fatele saltare in in padella con la salsa. Servite guarnendo con i pomodori confit e le mazzancolle lasciate intere Buon Appetito![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]...

[vc_row row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css_animation=""][vc_column][vc_column_text]800 gr di polipi di media grandezza puliti, 300 gr di bieta lessata, 400 gr di pomodoro pelato, n. 3 patate, 400 gr di farina per polenta, 1 bicchiere di vino bianco, 1 cipolla, 1 carota, 1 costa di sedano, 1 spicchio d'aglio, olio evo, prezzemolo, sale pepe o peperoncino È un tipico piatto della tradizione marinara civitanovese che coniuga mare e terra. Preparate la polenta, versatela in stampi monouso e lasciatela raffreddare. Pulite e lavate i polipi Preparate un battuto con cipolla, sedano, carota e prezzemolo, fatelo rosolare in abbonante olio, quindi aggiungete i polipi e fate cuocere mescolando continuamente fin quando inizieranno a cambiare colore assumendo una sfumatura rossastra. Bagnate con il vino, fatelo sfumare, poi unite i pelati schiacciati, le patate tagliate a pezzi non troppo piccoli e la bieta. Coprite la pentola e fate cuocere lentamente per circa un'ora, controllando che la zuppa non asciughi troppo. Regolate di sale e pepe (o peperoncino) e togliete dal fuoco e lasciate riposare una quindicina di minuti. Intanto tagliate la polenta a fette, grigliatele e sistematele sul fondo dei piatti, aggiungete la zuppa e servite. Buon Appetito![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]...

Da "primi" e "secondi" si passa a "caldi" e "freddi" per soddisfare al meglio le diverse esigenze personali durante l’estate e a ricette più leggere e profumate che, come sempre, si avvalgono dei migliori prodotti di stagione: sono questi i due concetti che caratterizzeranno il nostro menù da qui all'autunno. Alcuni “classici” li troverete sempre ma potrete “sbizzarrirvi” anche con  piatti più freschi e variopinti come le carni con frutti e foglie, i carpacci in tantissime declinazioni,  i coloratissimi e gustosi ortaggi estivi. Immancabile la pasta al pomodoro e basilico e,  ogni giorno, un minestrone o un passato di verdure a sostituire le più ricche zuppe invernali, e la nostra selezione di risi e/o cereali Confermati anche gli appuntamenti con la pizza di Maurizio. Che dire … non vi resta che assaggiare: buon appetito!...

Una nuova ricerca spagnola mette in luce un'altra qualità del classico sugo di pomodoro, dopo che è già stata dimostrata la sua efficacia  anti aging e nella prevenzione dei problemi alla prostata. Simbolo della cucina italiana, oltre ad essere amatissimo da (quasi) tutti,  piace molto anche al nostro intestino in cui aumenta l’azione benefica di alcuni batteri “buoni”, come il Lactobacillus reuteri. È  ciò che ha dimostrato una ricerca dell’Università Politecnica di Valencia pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Functional Foods, verificando l’impatto di alcuni antiossidanti contenuti nei pomorori, come il licopene, sulla vitalità del probiotico L. reuteri. L’effetto, però, è significativo con il vero e proprio sugo di pomodoro e non con il pomodoro a crudo perché il licopene, per essere assimilato,  ha bisogno di una cottura che arrivi almeno alla mezz'ora. E di un buon olio....