Per la prima Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite alimentari, celebrata oggi in tutto il mondo, la FAO ha sottolineato che: Non c’è più spazio per la perdita e lo spreco di cibo: la pandemia Covid-19 è un campanello d’allarme che ci invita a dare più attenzione al modo in cui produciamo, maneggiamo e utilizziamo il cibo La riduzione delle perdite alimentari e dello spreco di cibo può essere un potente mezzo per rafforzare i nostri sistemi alimentari. L’innovazione, le tecnologie e le infrastrutture sono fondamentali per aumentare l’efficienza dei sistemi alimentari e per ridurne le perdite e gli sprechi Gli interventi pubblici dovrebbero facilitare gli investimenti finalizzati ad arginare le perdite alimentari e a ridurre gli sprechi anche privati Sono necessari modelli di business innovativi, con la partecipazione del settore privato, e nuovi approcci per finanziarli Tutti devono prestare attenzione e non sprecare cibo, per l’umanità e per il pianeta Dove e perché si verificano gli sprechi alimentari Nelle fattorie: le cause principali delle perdite in azienda includono tempi di raccolta inadeguati, condizioni climatiche sfavorevoli, pratiche errate e sfruttamento della manodopera Nei magazzini: le perdite più significative sono causate da uno stoccaggio inadeguato, nonché da decisioni prese nelle fasi iniziali della catena di approvvigionamento che determinano una durata di conservazione molto breve dei prodotti Nelle fasi di trasporto: una buona infrastruttura e una logistica commerciale efficiente sono fondamentali per prevenire la perdita di cibo e le perdite sono spesso causate da strutture inadeguate, malfunzionamenti tecnici o errori umani Nella vendita al dettaglio: le cause dello spreco alimentare a livello di vendita al dettaglio sono legate alla durata di conservazione limitata, alla necessità che i prodotti alimentari soddisfino determinati standard estetici e alla variabilità della domanda dei consumatori. In casa: lo spreco dei consumatori è spesso causato da una scarsa pianificazione degli acquisti e dei pasti. Spesso si compra troppo, non si tiene conto di quanto riportato sull'etichetta e non si conservano adeguatamente gli alimenti aperti ...

SCUOLA “BOH” O “WOW”? NESSUNO DEI DUE … Siamo alla vigilia della riapertura delle scuole e noi genitori, ammettiamolo, siamo tutti preoccupati, con mille dubbi sul loro funzionamento, sulla sicurezza dei nostri ragazzi, sulla loro formazione e davvero troppo altro Le tante le notizie di queste settimane non hanno fatto che accentuare l’apprensione delle famiglie, ma ci ha colpito che quasi nessuno si sia preso la briga di chiedere ai ragazzi come affrontano questo ritorno dopo così tanti mesi e abbiamo pensato di fare un piccolo sondaggio tra i nostri figli, “sparsi” tra elementari e superiori, che sembrano vivere questo momento con molto più buonsenso di noi adulti.   DIEGO PANICCIÀ (5° elementare) Non vedo l’ora di tornare a scuola anche se non sarà proprio come prima, però sono contento che non ci sia la mensa, quella proprio non mi piace Dove vado io sono abituato a toccare i materiali, a fare tanti esperimenti in gruppo e mi sa che sarà difficile poterlo fare adesso Questa cosa mi è mancata tantissimo durante la quarantena e ha reso un po’ difficile seguire le lezioni: in classe facevamo tante ricerche tutti insieme e riuscivo a capire meglio le materie SIMONE DE CAROLIS (3° media) La quarantena tutto sommato non è stata malissimo, però le lezioni on line erano strane, diverse da quelle a scuola ed era più difficile capire. Però papà era a casa e abbiamo anche cucinato insieme (Simone vuole fare l’alberghiero per diventare cuoco e, se anche non si pronuncia, si vede che Andrea ne è orgoglioso) Non vedo l’ora di tornare a scuola e rivedere i compagni, anche se tutto questo distanziamento di cui parlano un po’ mi preoccupa e mi dispiace che non avrò il mio compagno di banco, ma … forse se non chiacchieriamo tanto imparo meglio EDOARDO PANICCIÀ (1°superiore) Soprattutto all’inizio della quarantena sono stato malissimo, proprio non mi ritrovavo con la DAD, fortunatamente poi sono riuscito ad abituarmi e ho fatto anche l’esame on line: avevo preparato la tesina sull’alimentazione declinata in tutte le materie, l’ho discussa on line ed sono contento che sia stata apprezzata Comunque, la scuola, anche se magari sarà un po’ complicato frequentare, è un’altra cosa e spero che vada tutto bene anche perché quest’anno faccio la prima liceo Ho scelto lo scientifico perché dopo vorrei iscrivermi a medicina e prendere la specializzazione in neurochirurgia: so che è difficile, per questo voglio che i miei risultati, anche in questo primo anno, siano buoni ALESSANDRO DE CAROLIS (4° superiore) Più che altro quello che mi viene in mente è che “spero” di aver vissuto bene la quarantena, anche se per un periodo mi sono demoralizzato: non si poteva uscire mai e di questo un po’ ho sofferto Anche abituarsi alle lezioni on line non è stato così facile, ma, tutto sommato, credo di essere riuscito a seguire bene il programma Tornare a scuola è un grande passo avanti, anche se mi rendo conto che c’è molta confusione, passano continuamente notizie diverse e vedo che anche i genitori sono preoccupati Forse c’è stata troppa fretta, o forse troppi ritardi, comunque è importantissimo tornare alle lezioni normali e all’ambiente scolastico, nonostante le difficoltà che potranno esserci Quello di cui ho paura è che si richiuda: ho degli amici più grandi che hanno dato la maturità a distanza ed è stata una cosa tristissima, spero che non capiti anche a me      ...

Quella del pane è una storia antichissima, più o meno quanto quella dell’umanità, che inizia nel Neolitico, ma i primi panettieri sono stati gli antichi Egizi che scelsero il frumento come base della loro alimentazione e produssero la prima farina nel senso moderno del termine. Successivamente i Greci migliorarono i procedimenti diventando molto abili nella preparazione di pani e focacce e, come avviene ancora oggi, i forni lavoravano di notte perché la mattina i clienti potessero trovare il loro prodotto preferito fragrante e appena sfornato. A Roma sorsero le prime botteghe e, per la prima volta, comparve la categoria dei mugnai e, successivamente, quella dei fornai panettieri, mentre i primi mulini nacquero in Francia e nel Rinascimento il lievito di birra rivoluzionò i processi produttivi. Insomma, il pane è compagno quotidiano di moltissimi popoli e la sua storia è parallela a quella della nostra civiltà: per questo domenica 6 settembre, presso l’Orto dell’Ex Asilo, dalle 18 si parlerà della storia straordinaria di questo alimento  “ordinario". Interverranno la d.ssa Daniela de Carolis, la professores Jessica Piccinini, il dr Alessandro Alesi, Fabio Traini, Emanuele Michilli, Dino Roso, Bruno Amurri e Chef Andrea  che, al termine dell’incontro, offrirà una degustazione di proposte culinarie con il pane protagonista accompagnata dai vini delle Tenute Cocci Grifoni. Per info e prenotazioni 353 9055142,  danieladeca@virgilio.it...

Chef Andrea, Barbara Settembri, Roberta Mazza, Andrea Illuminati e, nel ruolo di special guest, Gregori Nalon, cooking strategist, cucineranno a vista dalla Venere Nera messa a disposizione da Auxostore nella serata evento Simposio dei Sensi. Sabato 29 agosto, nella splendida cornice delle Tenute Murola, prepareranno una cena speciale per i partecipanti che verrà raccontata da Maria Giovanna Labruna, mentre lo Sketch Artist Riccardo Messi realizzerà dei piccoli ritratti che renderanno indelebile il ricordo della serata. Un evento gastronomico e conviviale music free per restituire ai partecipanti il piacere del dialogo di fronte a ottimi piatti innaffiati da altrettanto squisiti vini , ma non solo per adulti: è infatti previsto un baby menù e un servizio di baby sitting per consentire a ognuno, genitori e figli, di godersi la serata. L’appuntamento è al tramonto, ma per ovvi motivi è indispensabile la prenotazione che può essere effettuata on line  sulla pagina dedicata  o telefonicamente al numero della Cantina Murola 0733 506843....

Non è proprio il nostro lavoro, ma a volte arrivano arrivano nuovi stimoli che, se li sai cogliere, arricchiscono la vita e, sì,  anche il lavoro #teamsandwichtime...

By Marco Paniccià   Prima di quest’inverno, nessuno avrebbe immaginato che un virus ci avrebbe costretto alla quarantena, cambiando profondamente non solo le nostre abitudini, ma anche le nostre convinzioni Parafrasando, il nostro mondo è scomparso con un click Adesso, in questa faticosa fase due, abbiamo ricominciato a lavorare, ma negli occhi di molte persone c’è ancora incertezza, lo vedo chiaramente al Sandwich Time dove, se pur a ranghi ridotti, i nostri clienti hanno cominciato a ritornare Se da un lato c’è la gioia di ritrovare quei piccoli riti che spezzano il quotidiano – il caffè, la colazione al bar, la pausa pranzo - dall'altro c’è una sorta di titubanza, quasi ci si chiedesse “ma lo posso davvero fare?” Tutti continuiamo a essere un po’ esitanti,  i ragazzi del nostro staff hanno le loro piccole incertezze e tocca a noi, ad Andrea e me, incerti quanto loro, incoraggiarli e dire loro come comportarsi In questa nuova normalità anormale, come pensavamo, il take-away  ha un ruolo molto più importante che in passato ed è più che comprensibile perché permette alle persone di prendersi le proprie pause e di consumare pasti sani e piacevoli, senza l’ansia che alcuni tuttora provano nel trovarsi in un luogo chiuso fianco a fianco con gli altri, se pur distanziati Certo, prima o poi torneremo alla “vera” normalità - e spero presto perché amo quando il Sandwich Time è pieno di vita - ma sono sicuro che alcuni comportamenti che nel “durante” e  nel “dopo” quarantena si sono insinuati nelle nostre vite, almeno in parte rimarranno E il futuro di Sandwich Time sarà (anche) take-away...

By Andrea Chef De Carolis Volevo fare il cuoco, l’ho sempre voluto fare da quando  preparavo le spaghettate di mezzanotte (che mezzanotte non era mai ...